Nell’archivio parrocchiale della Pieve di San Piero a Sieve, esiste un manoscritto di memorie di alcuni Pievani,succedutesi nel ministero parrocchiale dalla metà del 1700 in poi, compilarono con paziente ed amorosa diligenza. Questo manoscritto è assai prezioso perché in esso si hanno chiari e confortanti notizie su tanti usi, su molteplici istituzioni ed opere di bene fiorenti nel paese di San Piero da secoli e secoli.
Le limpide pagine scritte a mano da quei Pievani che erano tra i piu’ dotti e più pii del clero fiorentino, fanno ben capire a chi, legge attentamente come nel popolo di San Piero a Sieve fu sempre fervorosa la vita cristiana; si capisce che fin da quando la millenaria Pieve, cominciò a raccogliere sotto i suoi archi severi ed eleganti, il popolo per la preghiera di Dio, si ebbe un crescere mirabile di fede e di magnifici esempi cristiani. A tanta fede, a cosi vivo amore verso la religione si deve il sorgere in San Piero a Sieve della Venerabile Compagnia di Maria SS. Assunta in Cielo . Una data precisa della nascita di detta Compagnia ancora oggi non è stato possibile saperlo, ma si dice che è antichissima. “I CAPITOLI”, la raccolta, cioè, delle leggi e delle disposizioni che oggi si conservano in detta Compagnia risalgono al 28 dicembre 1796; furono compilati dal Pievano Sac. Francesco Betti. In essi viene però apertamente dichiarato da quel Pievano che il suo scritto non è altro che un rifacimento degli Antichi Capitoli dell’Antica Compagnia. Nel dicembre 1796 viene dichiarato dal Pievano Betti che la Compagnia di Maria Assunta in Cielo è antica; questa dichiarazione pur non appagando il nostro desiderio di conoscere con precisione il giorno e l’anno della fondazione di questa Compagnia, ci fa tuttavia intuire, che la nascita risalga a tempi ancor piu’ remoti.
Il nobile e santo ideale per il quale sorse e si sviluppò la Venerabile Compagnia di San Piero a Sieve si riduce a questa parola: amore alla Madonna. Coltivare nel Popolo il culto e l’amore a Maria Santissima, ecco lo scopo per il quale essa fu organizzata dagli antichi Sampierini.
Infatti nei capitoli si leggono queste precise parole: Molte sono le ragioni per le quali dobbiamo professare una sincera gratitudine alla Grande Madre di Dio per i continui divini benefici che Ella ha sempre a noi ottenuto: quindi è per ravvivare in tutti noi quella fiducia che ogni cristiano deve collocare nel di Lei potente patrocinio, vogliamo che la nostra Compagnia militi sotto il titolo e invocazione di Maria Vergine Assunta in Cielo.
Questo linguaggio è chiarissimo! La Compagnia di San Piero a Sieve doveva essere una forte e disciplinata milizia di uomini e donne che nella sincera devozione a Maria SS. Si studiano e si sacrificano di rendersi migliori traducendo nella pratica quotidiana della vita il Vangelo di Gesù Cristo, doveva essere un semenzaio di anime generose di fede sentita e di zelo ardente per la salvezza delle anime.
Ogni anno, così è stabilito nei Capitoli, la Compagnia celebra la festa di Maria SS. Assunta in Cielo, sua celeste Patrona, la Domenica dopo il 15 agosto.
Gli iscritti alla Venerabile Compagnia debbono essere tutti desiderosi di progresso e di continuo miglioramento nella vita spirituale. E’ necessario pertanto, che siano ben chiari e determinati gli obblighi che ciascuno di essi si assume nel dare il nome a questa bella Istituzione.
Con Decreto del Ministro di Grazia e Giustizia e dei Culti in data 31 Luglio 1868 furono fatte delle aggiunte ai Capitoli della Venerabile Compagnia di San Piero a Sieve.Questo Decreto Ministeriale dette alla Compagnia di Maria SS. Assunta in Cielo, l’incarico di dedicarsi generosamente all’esercizio delle opere di Misericordia in prò delle persone sofferenti. Per questo decreto, la Compagnia, non solo consacrare ad esercizi di devozione e di culto, non soltanto doveva propagandare la devozione e l’amore alla Madonna e fare professione di vita cristiana, ma doveva darsi volenterosa, oltre che al trasporto dei defunti al Cimitero, a soccorrere i malati, i colti da incidenti per la strada, i feriti, i colpiti da infortunio, i sofferenti di ogni genere.
Lo stesso Decreto Ministeriale dava agli ascritti alla Compagnia la facoltà di indossare la cappa nera, la buffa calata, il cappello, il cordiglio e la corona proprio come adotta la Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze.
Cosi la Compagnia veniva non ad essere trasformata, ma ad avere dinanzi a se un maggiore campo di lavoro e di apostolato cristiano, veniva ad essere insieme Confraternita di Misericordia.
Notizie riportate da opuscolo redatto dal Pievano Sac. Antonio Boschi del 1933
L’asilo infantile venne fondato dal commendatore Antonio Frilli nel 1914, riadattando quella che era stata l’abitazione dei suoi genitori. Discendeva da una stirpe di sarti, che avevano trovato ricchezza con il lavoro ed i matrimoni giusti. La madre Vittoria Cipriani, era la sorella del medico e senatore Pietro Cipriani ed il padre era un possidente terriero.
Antonio Frilli si dedicò a numerose attività oltre a beneficiare delle rendite terriere, prima fondò un caseificio a vapore, poi si diede alla produzione di cappelli impagliati, infine inventò il pluripremiato liquore “GIOTTO”, prodotto nella distilleria del castello di Vespignano, vicino a Vicchio del Mugello e fondatore della Società operaia e della Banda musicale del paese. Rimasto senza discendenti decise di donare i suoi averi alla comunità sanpierina, nel 1913 il palazzo Cipriani in piazza Colonna come sede del Comune, nel 1922 l’Asilo infantile, nel 1927 la villa di campagna come casa del Podestà. Dal 1914 al 1938 anno della sua morte, continuò l’opera instancabile di accrescimento ed ammodernamento della sua scuola, apportando anno dopo anno modifiche e migliorie a quella che era ritenuta la scuola modello da imitare sul territorio nazionale.
Fino dall’inaugurazione, la dotazione di arredi scolastici era ottima e ritenuta all’avanguardia, basti pensare alla presenza di moderni servizi igienici dotati anche di vasca per il bagno, fontanelle di brevetto Belga per dissetare i bambini, tavoli ripiegabili per la mensa dotati di alloggio per piatti e bicchieri, banchi per le aule con posizioni di seduta (riposo e lezione,la linea telefonica, un interfono tra le aule e la direzione, il pozzo con la pompa a motore, una lavagna luminosa detta “magascopio” in grado di proiettare disegni.L’Asilo infantile accoglieva i bimbi del paese dai tre ai sei anni.L’opera educativa era svolta in base eclettica, secondo i criteri scientifici del Frobel,animati dalla carità dell’Aporti.A mezzogiorno veniva distribuita una minestra calda, che, unita alla piccola provvista portata da casa, costituiva una refezione sana ed abbondante.La divisione degli alunni, in ordine all’insegnamento, era fatta per sezioni, a prescindere dal sesso; però, alla refezione e durante la ricreazione stavano tutti insieme, anche perché i grandi fossero di aiuto e d’esempio per i piu’ piccoli.Per l’ammissione, viene data la precedenza ai bambini poveri del paese; i posti rimanenti potevano essere goduti dai bambini delle famiglie benestanti, e veniva corrisposto da tutti il tenue compenso di lire cinque mensili.Il trattamento era unico, come l’uniforme e la sopraveste che gli alunni indossavano. Gli spazi erano già grandi, le aule voluminose e con rapporti aeroilluminanti notevoli, il grande salone e l’area verde destinata alla ricreazione nei giorni di sole consentivano di accogliere oltre 100 bambini. Successivamente vennero aggiunti agli edifici esistenti anche una terrazza solarium, la palestra, le aule delle scuole elementari e delle scuole a sgravio femminili. Fino al 1922 la scuola è stata gestita dalle Suore Calasanziane ed inaugurata da Suor Celestina Donati, in seguito passa alle Sorelle dei Poveri, con la supervisione di Antonio Frilli, alla guida del consiglio di amministrazione; alla sua morte la scuola passa nuovamente alle sorelle di Santa Caterina da Siena, alle quali era stata ceduta gratuitamente dal fondatore e li sono rimaste fino al Giugno 2001 ancorché ne è stata decisa la chiusura.
Passi di storia
Anno 1923: il 23 Novembre Suor Amalia Petri assistente generale affida la responsabilità della Comunità e dell’opera a Suor Velia Lelmi. Superiora, direttrice ed insegnante.
Anno 1926: Grande fiera di beneficenza per raccogliere fondi in collaborazione con il signor Podestà. Anche S.M. il Re d’Italia, il principe ereditario e diversi ministri, inviano regali al Cav. Frilli onde poter contribuire alla costruzione delle aule.
Anno 1930: Frequenza presso l’Asilo di 68/70 bambini e grande impegno per procurare documenti e materiale scolastico.
Anno: 1931 Apertura delle scuole a sgravio in collaborazione con il Comune. Sono frequentanti 130 bambine, lavoro svolto con competenza e risposte soddisfacenti da parte delle autorità, del Comune e del Cav. Frilli.Molto lavoro svolto nella catechesi con la preparazione di 68 comunicandi e ritiro per loro e le loro famiglie.
Anni 1933/1934 Anni intensi nella vita educativa e operativa nella Parrocchia. Incremento dell’Associazione dei “crocia tini” visita pastorale del Cardinale Elia della Costa
Anni 1935/1938 A Suor Gemma Fabrizzi subentra per poco tempo suor Adelaide Fanti che però in seguito al Capitolo generale viene eletta Segretaria e consigliera e perciò vi è stato un nuovo cambio di Superiora nella persona di Suor Massimina De Santi che, per fortuna rimarrà per un periodo più prolungato, ma difficile per il passaggio della guerra. Il 13 Agosto 1938 segna la data della morte del Cav. Antonio Frilli, morte giunta quasi improvvisa. Una grande perdita per il paese ed anche per le sorelle.Gran benefattore, sensibile e sempre attento all’incremento del bene del paese, che ha risposto con gratitudine e dispiacere al triste evento.
Anni 1940/54 Questo periodo è il piu’ difficile sia per il passaggio della guerra, sia per la mancanza del compianto Fondatore dell’Asilo. Dopo Massimina de Santi come responsabile dell’Asilo subentra Suor Fausta Tarozzi.In questi anni si deve far conto con la povertà, la paura, le corse nei rifugi per i bombardamenti ed anche l’occupazione dei locali da parte dei Tedeschi. Nel 1944 la casa ed i locali vennero usati per raccogliere i feriti a seguito dei numerosi bombardamenti. Anche l’Asilo subi vari danni, tanto da sospendere le scuole e vedere le Sorelle a doversi rifugiare in Fortezza. Nel Marzo del 1945 vengono riprese ufficialmente le attività scolastiche in locali danneggiati e devastati dal passaggio dei Tedeschi. Solo con l’arrivo degli Americani e degli alleati, le sorelle riprendono coraggio ed iniziano un’opera volta a sostenere le famiglie piu’ povere.
Anche le attività scolastiche ed apostoliche riprendono vigore, e riprendono i rapporti con i parroci. Alla fine del 1948 arriva a San Piero Don Novello Chellini, giovane sacerdote molto zelante, aperto ai problemi e molto vicino ai poveri, attento e pieno di stima verso le sorelle dei Poveri per tutto il suo periodo di padre e pastore.
Anni 1954/57 Prende la guida dell’Asilo Suor Paolina Lanzoni in sostituzione di suor Fausta e l’asilo prende di nuovo la piena attività con molte sorelle insegnanti giovani e ben preparate ai nuovi metodi didattici.
Anni 1957/1964 Suor Giovanna insegnante,direttrice dell’Asilo e scuola materna, assume anche la responsabilità della comunità.Le famiglie lavorano ed i figli hanno la necessità di essere seguiti nell’apprendimento scolastico e perciò sui fanno le ripetizioni e si trattengono i ragazzi al dopo-scuola, particolarmente i bambini più soli.
Anni 1964/1968 Suor Caterina Vetrini, già insegnante a San Piero inizia il suo mandato di Responsabile della Comunità con la sua energia e senso di vita. Alla fine del 1968 le viene chiesto dall’obbedienza la missione in Brasile come Provinciale e pertanto lasciando con dispiacere il campo di lavoro italiano, si immette in una nuova realtà quella missionaria. Le subentra Suor Giovanna Fuochi fino al 1975 anno in cui sono state chiuse le scuole elementari.
Anno 1975 Anno difficoltoso per la decisione circa il ritiro delle sorelle dall’attività educativa,scuola elementare, ed anche una fatica ad affrontare le famiglie che nel tempo, tanto avevano contribuito e sperato per i loro figli.Con la chiusura delle scuole diminuiscono le sorelle, restano solo quelle impegnate nella scuola materna e per la pastorale. Lascia l’Asilo anche suor Giovanna Fuochi e prende la direzione suor Anna Cerreti anche come Superiora.
Anni 1976/1980 Periodo intenso che vede nuovamente l’apertura di un dopo-scuola, molto apprezzato dalle famiglie. Riprendono gli incontri formativi con i giovani, a San Piero, a Figliano, in collaborazione con i Padri di Don Orione residenti a Borgo San Lorenzo.Il Pievano da spazio alle sorelle e si moltiplicano le iniziative a livello vocazionale con incontri giovanili a Roma, Cortona, Firenze insieme ad altri giovani di altre città. Nel periodo estivo si incrementa un tipo di accoglienza per ragazzi “Grest” in collaborazione con i giovani più grandi e preparati.
Anni 1980/1986 La comunità e la casa è totalmente aperta alle iniziative per ragazzi, giovani famiglie senza trascurare l’attività scolastica. Dalla Provinciale dal Centro congregazione vengono inviati programmi di animazione giovanile, con incontri periodici in zona ed a livello nazionale. Ci si prepara ad una remota campagna saviniana in vista della beatificazione della Madre Savina Perilli.
Anni 1986/1990 Con Suor Pascualina Caramanna, responsabile della comunità e dell’opera, si vive il tempo di grazia dell’impegno più intenso per le iniziative di prima e dopo la beatificazione di Madre Savina. Si vedono i giovani molto coinvolti da un’organizzazione centrale alla Congregazione e partecipano attivamente ai pellegrinaggi, alle danze ed alle giornate specifiche per loro, sia, a Roma come pure a Siena.
Anni 1990/1998 La mancanza di vocazioni si fa sentire sempre più e diminuiscono le presenze valide nelle Comunità e si comincia a perdere la presenza dei giovani e i rapporti e le esperienze sono meno incisive. Le responsabili in quel periodo Suor Teresa Kochumparampil e poi suor Giovanna Serafini hanno cercato di seguire le attività della scuola materna, mi si sentono già carenze per garantire presenze valide ed aggiornate. Nel 1996/1997 si delinea la chiusura della scuola per mancanza di personale religioso e difficoltà economiche a motivo delle urgenti ristrutturazioni dei locali, non più a norma.
Anni 1998/2001 Le sorelle hanno potuto, per le presenze effettive della Comunità seguire una sezione della scuola, la 2° è stata affidata ad un’insegnante laica e quindi sono diminuite ancor di più le possibilità di servizio in paese da parte delle sorelle. Le esigenze di ristrutturazione dei locali e di adeguamento dei nuovi metodi si son fatti più esigenti, con dispiacere nel 2001 è stata decisa la chiusura della casa.
Nel 2001 sono iniziate da parte dell’allora Governatore della Misericordia di San Piero a Sieve, Silvano Simone Bettini le trattative per l’acquisto da parte della Confraternita del complesso immobiliare, arrivando a conclusione con l’atto stipulato il 26 Giugno 2003.